Ci siamo alziate dal letto verso le 7.30, abbiamo tutti dormito bene, finalmente un letto serio! La giornata purtroppo non è bella, fuori piove. Prima di lasciare la camera entra Irina che aveva delle magliette in mano, una la da a me, "Camino di Santiago 2011" l'ho ringraziata di cuore e l'ho indossata subito. Che dolce, mi ha fatto troppo piacere.
I km che ci separano da Santiago sono circa 25, ma mia mamma non se la sente di farli e vuole prendere il pulmann, almeno fino a metà strada.
Ci informiamo (non è detto che le fermate del treno e del pulmann coincidano con quelle del cammino). Il portiere dell'albergo ci suggerisce la fermata di Picarana dove si poteva poi riprendere facilmente il cammino.
Salutiamo tutti e ci dirigiamo alla stazione dei treni di Padron. Inizialmente io avrei dovuto solo accompagnare mia madre al treno e poi raggiungere gli altri, ma la situazione era un po' ingarbugliata, inoltre pioveva e il primo treno verso Santiago passava solo dopo le 11.00.
Eravamo un po' sfiduciate e indecise sul da farsi, anche perchè il treno non si sarebbe fermato a Picarana... Fra l'altro la stazione di Padron era chiusa e non si vedeva anima viva. Attraverso la strada dietro la stazione ed entro dentro un negozio che vende mangimi per animali, domando al padrone se c'è un pulmann che da Padron porta verso Santiago. La gentilezza e la disponibilità degli spagnoli non mi delude nemmeno questa volta, il signore, cordialissimo, esce fuori sotto la pioggia per indicarci la strada giusta da prendere per arrivare alla stazione dei pullman.
Arriviamo alla stazione, il primo pullman ci sarebbe stato verso le 9.40 e ci avrebbe portato a Picarana. (si legge Picaragna)
Quando scendiamo dal pullman piove ancora, mancano più di 14 km per raggiungere Santiago
passo dopo passo ci avviciniamo sempre più alla meta. Per alcuni km mi carico anche dello zaino di mia madre, sarebbe stato un problema se si fosse fermata, aveva parecchio dolore e io sempre paura che mi dicesse da un momento all'altro che non riusciva più ad andare avanti.
Durante il cammino ci fermiamo spesso, quando mancano circa 6 km incontriamo un paesino, decidiamo allora di fare una piccola deviazione per andare a cercare un locale per il pranzo. Sinceramente io non mi sarei mai fermata, non vedevo l'ora di arrivare, mancava poco ed eravamo tutti insieme, ma capivo che mia madre non ce la faceva più ed era meglio fermarsi.
Trovo quasi subito una birreria dove però si può anche mangiare, io non avevo troppa fame e ordino un'insalata (ma non credo abbiano capito perchè mi è arrivato un hamburger!!) Mia madre invece ha ordinato (inconsapevolmente) del prosciutto (pancetta cotta) con patate e cpaprika. Il locale era molto carino, siamo rimaste li circa un'oretta prima di riprendere il cammino.
La lunga sosta non ha fatto bene ai piedi di mia madre, non tenendo il muscolo caldo camminando, il dolore si è svegliato ed intensificato.
Gli ultimi 6 km sono stati più un calvario che un cammino! Mia mamma sembrava una disabile, camminava dondolando e io con 2 zaini sentivo come se le ossa si dovessero rompere da un momento all'altro ...
Vi assicuro che ogni km sembrava lungo 5! Arriviamo finalmente alla periferia di Santiago, era parecchio tardi, credo le quattro del pomeriggio. Tutti i nostri compagni erano arrivati da un pezzo.
Questi ultimissimi km sono stati un disastro, per arrivare a Santiago e raggiungere il centro dove si trova il Santuario c'è una salita lunga e ripida, prima di farla ho fatto fermare mia madre e sedere in un bar per bere qualcosa, mai l'avessi fatto, non voleva più muoversi. Non sapevo che fare, era molto tardi, l'ultima tappa, eravamo quasi arrivate. Dall'altra parte lei, il suo dolore, la paura mia ad insistere, ad un certo punto mi ha persino detto che aveva paura le venisse qualche colpo! Insomma una situazione per nulla piacevole. Alla fine l'ho sollecitata un po' duramente (non avevo scelta, non potevamo stare li) e siamo riuscite ad arrivare con grande fatica.
appena superati i giardini sentiamo gridare: "Chiaraaaaaaaaaa, Nataliaaaaaaaa" seguito da un applauso. Erano Manola e gli altri che erano arrivati da poco e stavano bevendo una birra al bar. Irina si è commossa e mi ha abbracciato, era felice che avessi indosso la maglietta che mi aveva regalato. Ci siamo seduti con loro, tutti si complimentavano con Natalia per essere riuscita ad arrivare. Io ero un po' preoccupata per la sistemazione, erano circa le 17.00 e non ci eravamo ancora informate sulla situazione. Ma Santo Miguel aveva già prenotato un appartamento e riservato anche per noi una camera :)
Finalmente ci alziamo a andiamo a vedere il Santuario, la piazza è grande e il Santuario enorme, nonostante l'abbia visto in varie immagini non ero riuscita ad immaginare una chiesa di tale bellezza e maestosità. Entro subito, dentro è stupendo quanto fuori e pieno di gente, mentre salgo le scale riconosco molti pellegrini miei compagni di viaggio, ci abbracciamo tutti, è un momento bellissimo.
Abbiamo dato a tutti l'appuntamento alle 19.30 davanti al Santuario, andiamo quindi in casa a sistemarci. Mamma rimane invece li, vuole visitarlo bene e sentire la messa. Una volta arrivata nella mia camera mi sdraio a letto e inizio a piangere come una bambina, un pianto liberatorio per l'esperienza che si è conclusa, per la bellezza di quel posto, per il peso che portavo dentro ... Ad un certo punto Paolo bussa alla porta per avvertirmi che il bagno era libero, cerco di riprendermi e vado a fare la doccia. Quando usciamo dalla casa sono quasi le 19.30, in piazza iniziano a radunarsi tutti i compagni di questa bellissima esperienza, facciamo foto, ci scambiamo mail e numeri di telefono, un ragazzo ha preparato una maglietta con tutti i nostri nomi e le nazionalità.
Che bello rivedere tutte le persone, anche quelle che per alcuni tratti sembravano svanite, sono tutti qui. E' un momento che mi rimarrà sempre dentro. Mi allontano con Miguel che mi accompagna prima a ritirare la meritata compostela e poi a chiedere informazioni per il bus verso l'aeroporto, domattina dobbiamo partire presto.
Dopo la cena un'ultima passeggiata a Santiago, l'atmosfera è bellissima, il Santuario e la piazza illuminate, una musica dolce suonata da ragazzi di strada, i volti di tanti pellegrini, la luna piena, rendono questa serata magica.
Sarei voluta rimanere tutta la notte con gli altri, ma l'indomani l'aereo partiva presto e ci saremmo dovuto svegliare alle 5.00. Che peccato, domani ci sarebbe stata anche la messa del pellegrino, ci sarebbero stati tutti i nostri compagni di cammino e il sacerdote avrebbe detto i nostri nomi, mi hanno detto che è un momento molto forte. Ma purtroppo alle 10.00 del mattino saremo già lontane da Santiago ...