mercoledì 22 ottobre 2008

Che situazione!!

Ogni periodo della storia ha il suo momento nero, i nostri nonni hanno conosciuto la guerra, i nostri genitori hanno dovuto imporre una democrazia di fatto lottando per ottenere i diritti di cui (in parte) godiamo ancora oggi. La nostra generazione (quella dei nati alla fine degli anni 70 e 80) deve lottare contro la disoccupazione, il precariato, l'eliminazione di vecchi privilegi (come l'assicurazione di una pensione mensile pari a quasi lo stipendio mensile percepito nella vita lavorativa, per dirne una!)
Sicuramente non stiamo vivendo un periodo felice e la situazione in questi giorni sembra precipitare in tutti fronti. L'economia, la scuola, il lavoro, la sicurezza, l'integrazione, la famiglia, la salute .. non c'è settore dove le cose sembrano andare bene.
Noi abbiamo conosciuto il benessere, abbiamo avuto dei genitori che lavoravano, che hanno potuto acquistare una casa (se non anche due o tre), che ci hanno consentito di studiare e di avere anche più di quello che ci necessitava. Ci siamo fatti l'idea che anche per noi sarebbe stato così, avremmo studiato più dei nostri genitori, avremmo trovato un posto di lavoro che ci gratificasse e che fosse inerente agli studi fatti, avremmo comprato casa e ci saremmo sposati iniziando una nuova vita.
Probabilmente nessuno avrebbe pensato di non finire mai di studiare, nessuno avrebbe immaginato che gli unici contratti che ci sarebbero stati offerti sarebbero stati i co.co.co prima e quelli a progetto poi, che non avremmo avuto ferie pagate, malattia, disoccupazione. Nessuno avrebbe pensato che finito il progetto si poteva rimanere anche mesi senza lavorare, che le banche non ci avrebbero concesso prestiti e che a trentanni saremmo stati ancora a casa dei nostri genitori come l'anno prima e l'anno prima ancora.
Qualcuno ha avuto il coraggio di chiamarla flessibilità che dovrebbe voler dire la possibilità per un lavoratore di spostarsi facilmente da una situazione lavorativa all'altra, per scelta, non per necessità! In Italia non esiste flessibilità, le aziende sono incentivate ad assumere giovani (fino a 29 anni massimo) e i disabili (aggiungerei anche gli ex carcerati), in più si assumono molto più gli uomini delle donne, più che di flessibilità parlerei allora di precariato.
Chi ha trentanni e più e nella vita ha studiato, si è specializzato ed ha sempre lavorato con i contratti che alle aziende conveniva offrire (in genere co.co.co ora progetto) oggi ha meno possibilità degli altri di inserirsi in un contesto lavorativo stabile, queste percentuali cadono drasticamente se si vive in regioni poco produttive, dove la presenza imprenditoriale e la realtà aziendale è davvero minima ed irrilevante.
Che fare? Non è facile trovare una soluzione e non è facile non farsi prendere dallo sconforto di un futuro sempre più incerto. Non abbiamo intenzione di delinquere e non abbiamo intenzione di amputarci un braccio per avere più possibilità di trovare una stabilità lavorativa, non ci rimane che andare fuori, probabilmente fuori dall'Italia e spendere le nostre competenze altrove.
Stanno buttando tanta di quella ricchezza, persone giovani, preparate, con tanta voglia di lavorare non possono che essere una risorsa per questo Paese, invece ci lasciano invecchiare lasciando produttivi i nostri anni migliori.

riporto questa inchiesta sulla mia città:
Inchiest
Nuoro: un tempo era una meta, oggi si fugge
Manca una classe dirigente, e non si produce
di Maria Antonietta Manca
http://www.sardinews.it/1_06/Inchieste.html


domenica 12 ottobre 2008

l'ombra del vento

Consiglio libro


L'Ombra del vento è stato l'ultimo libro che ho letto. Lo segnalo perchè mi è piaciuto davvero tanto, è un libro magico, misterioso, scritto molto bene, vale la pena leggerlo! Ma sopratutto gli devo il fatto di avermi fatto una piacevole compagnia, alcuni giorni fa, mentre era lontano da casa, sola, annoiata e senza possibilità di uscire o guardare la TV!