lunedì 6 febbraio 2012

La storia che urla

Sono stata ad Auschwitz i primi di novembre, la giornata era bella, c'era il sole. Ma la luce del sole sembrava stonare in quel posto, un posto buio, freddo, dall'aria pesante, dove tutto ti parlava di morte, di disperazione, di umiliazioni e sofferenze.
E' come se in un attimo ti rendessi conto che è stato tutto vero, che quei numeri erano persone, ognuno con la propria storia, con la propria vita, uniti da un destino assurdo, inimmaginabile.
E' difficile riportare delle sensazioni, difficile descrivere quello che si prova a vedere così tante scarpe, così tante borse, così tante pentole, occhiali, protesi ... difficile descrivere il vuoto che ti lascia la vista della tutina di un neonato, o delle piccole scarpe ammassate, difficile spiegare il senso di angoscia quando sono scesa nelle celle, difficile dimenticare la vista dallo spioncino nella porta, la finestrella era stata murata per lasciare che i prigionieri ammassati morissero soffocati.
Impossibile dimenticare i volti di quella gente, la loro magrezza, i loro occhi pieni di spavento e di terrore.

E' importante ricordare sempre quello che è accaduto, è importante che il sacrificio di queste persone possa servire a ricordarci quanto l'intolleranza possa essere pericolosa, per questo è importante non permettere a nessuno di coltivarla.











venerdì 23 settembre 2011



La credenziale del pellegrino e i timbri



La credenziale rilasciatami a Santiago che certifica l'avvenuto pellegrinaggio




domenica 18 settembre 2011

Conclusioni cammino di Santiago

Nessun racconto e nessuna foto può dare l'idea di cosa sia il cammino. Le sensazioni, i profumi, le persone, la stanchezza, i paesaggi, i luoghi, i colori non si possono descrivere nè raccontare, anche perchè uscirebbero racconti completamente diversi. Il cammino è qualcosa di troppo personale e anche se la strada è comune il modo di vivere questa esperienza è assolutamente soggettivo e dipende da tante cose: il momento che stiamo vivendo, la motivazione, le persone che incontriamo, il nostro carattere, la nostra personale sensibilità, i nostri compagni di cammino. E' comunque un'esperienza da fare ripetutamente, un'esperienza che ci costringe a fermarci un attimo, a riflettere sulla nostra vita e sulla reale importanza delle cose, un'esperienza che ti mette davanti a te stesso, che ti interroga e non ti permette di scappare. Un'esperienza che ti fa incontrare persone straordinarie che non sono più o meno di te ma semplicemente amici di cammino con cui condividere una strada comune che è quella dell'amicizia, della fiducia reciproca, della condivisione, del sostegno.
Questo per me è il primo di tanti cammini, intanto voglio rifare questo stesso cammino, ma in maniera più completa e, spero, con il cuore più leggero. Da Lisbona passando per Fatima, Porto - Santiago. Poi mi piacerebbe fare quello di Gerusalemme, so che ce ne sono anche qui in Italia (anche se mi hanno detto essere meno organizzati).

Chiudo con l'ultima frase di una bellissima mail che ho ricevuto l'altro giorno:

" ricorda che hai un amico nelle marche....mi casa es tu casa. Un abbraccio"

E so che davvero bussando alla porta di questa persona mi troverei come a casa mia, questo è il cammino di Santiago :)

sabato 17 settembre 2011

11 settembre 2011 - Da Santiago a Madrid

La sveglia suona presto, usciamo dalla casa in silenzio per non svegliare nessuno, mentre facciamo le scalinate che ci portano al Santuario notiamo alcune persone che dormono li ...
Raggiungiamo la fermata del bus che ci porta all'aeroporto, arriviamo giusto in tempo, facciamo i controlli e saliamo sull'aereo. Sono circa le 9.00 del mattino quando arriviamo a Madrid



 Dall'aeroporto di Madrid prendiamo un bus che ci porta in centro, la nostra idea è quella di prendere il bus turistico per riuscire a vedere la città.
Arriviamo in centro ma del bus turistico non c'è traccia e non ne vediamo passare ...




Stanche e affaticate (abbiamo ancora gli zaini in spalla e mia madre sempre il mal di piedi) troviamo un posto per mangiare e ci concediamo la paella mista carne e pesce





 Torniamo indietro per riprendere l'autobus verso l'aeroporto (l'hotel è li vicino)




 Dopo varie peripezie prendiamo un taxi che ci accompagna all'hotel, alla reception sono molto gentili, ci danno subito le chiavi di un appartamento molto bello e ci dicono che domattina presto una loro navetta gratuita ci accompegnerà in aeroporto.



La tentazione di rimanercene li nell' appartamento è grande, ma una volta che siamo a Madrid come possiamo non visitarla? Chiediamo informazioni alla portineria, per raggiungere il centro bisogna prendere un bus direzione metro e poi la metro fino alla fermata SOL, pieno centro di Madrid. A Madrid ci sono 11 linee di metropolitana :O






Purtroppo il bus turistico proprio oggi non c'è per via di una manifestazione ciclistica che ha interdetto il traffico al centro. Abbiamo allora camminato per queste meravigliose vie, accontentandoci di vedere una minimissima parte di questa splendida città









Rientrando a casa facciamo il percorso inverso, metro e poi pullman, ma sbagliamo la fermata del pullman e ci perdiamo!
Fortunatamente chiedemmo informazioni ad una coppia di mezza età che passava in zona per fare una passeggiata che ci ha spiegato che la fermata giusta era quella successiva.
Quando hanno visto mia madre zoppicare e hanno saputo che avevamo fatto il cammino di Santiago hanno deciso di andare a prendere la loro auto per darci un passaggio fino all'hotel :) Meno male, non avremmo davvero saputo come tornare altrimenti ...


 

10 settembre Da Padron a Santiago

Ci siamo alziate dal letto verso le 7.30, abbiamo tutti dormito bene, finalmente un letto serio! La giornata purtroppo non è bella, fuori piove. Prima di lasciare la camera entra Irina che aveva delle magliette in mano, una la da a me, "Camino di Santiago 2011" l'ho ringraziata di cuore e l'ho indossata subito. Che dolce, mi ha fatto troppo piacere.
I km che ci separano da Santiago sono circa 25, ma mia mamma non se la sente di farli e vuole prendere il pulmann, almeno fino a metà strada.
Ci informiamo (non è detto che le fermate del treno e del pulmann coincidano con quelle del cammino). Il portiere dell'albergo ci suggerisce la fermata di Picarana dove si poteva poi riprendere facilmente il cammino.
Salutiamo tutti e ci dirigiamo alla stazione dei treni di Padron. Inizialmente io avrei dovuto solo accompagnare mia madre al treno e poi raggiungere gli altri, ma la situazione era un po' ingarbugliata, inoltre pioveva e il primo treno verso Santiago passava solo dopo le 11.00.

Eravamo un po' sfiduciate e indecise sul da farsi, anche perchè il treno non si sarebbe fermato a Picarana... Fra l'altro la stazione di Padron era chiusa e non si vedeva anima viva. Attraverso la strada dietro la stazione ed entro dentro un negozio che vende mangimi per animali, domando al padrone se c'è un pulmann che da Padron porta verso Santiago. La gentilezza e la disponibilità degli spagnoli non mi delude nemmeno questa volta, il signore, cordialissimo, esce fuori sotto la pioggia per indicarci la strada giusta da prendere per arrivare alla stazione dei pullman.
Arriviamo alla stazione, il primo pullman ci sarebbe stato verso le 9.40 e ci avrebbe portato a Picarana. (si legge Picaragna)



Quando scendiamo dal pullman piove ancora, mancano più di 14 km per raggiungere Santiago









passo dopo passo ci avviciniamo sempre più alla meta. Per alcuni km mi carico anche dello zaino di mia madre, sarebbe stato un problema se si fosse fermata, aveva parecchio dolore e io sempre paura che mi dicesse da un momento all'altro che non riusciva più ad andare avanti. 
Durante il cammino ci fermiamo spesso, quando mancano circa 6 km incontriamo un paesino, decidiamo allora di fare una piccola deviazione per andare a cercare un locale per il pranzo. Sinceramente io non mi sarei mai fermata, non vedevo l'ora di arrivare, mancava poco ed eravamo tutti insieme, ma capivo che mia madre non ce la faceva più ed era meglio fermarsi.
Trovo quasi subito una birreria dove però si può anche mangiare, io non avevo troppa fame e ordino un'insalata (ma non credo abbiano capito perchè mi è arrivato un hamburger!!) Mia madre invece ha ordinato (inconsapevolmente) del prosciutto (pancetta cotta) con patate e cpaprika.  Il locale era molto carino, siamo rimaste li circa un'oretta prima di riprendere il cammino.






 
La lunga sosta non ha fatto bene ai piedi di mia madre, non tenendo il muscolo caldo camminando, il dolore si è svegliato ed intensificato.
Gli ultimi 6 km sono stati più un calvario che un cammino! Mia mamma sembrava una disabile, camminava dondolando e io con 2 zaini sentivo come se le ossa si dovessero rompere da un momento all'altro ...

 





Vi assicuro che ogni km sembrava lungo 5! Arriviamo finalmente alla periferia di Santiago, era parecchio tardi, credo le quattro del pomeriggio. Tutti i nostri compagni erano arrivati da un pezzo.



Questi ultimissimi km sono stati un disastro, per arrivare a Santiago e raggiungere il centro dove si trova il Santuario c'è una salita  lunga e ripida, prima di farla ho fatto fermare mia madre e sedere in un bar per bere qualcosa, mai l'avessi fatto, non voleva più muoversi. Non sapevo che fare, era molto tardi, l'ultima tappa, eravamo quasi arrivate. Dall'altra parte lei, il suo dolore, la paura mia ad insistere, ad un certo punto mi ha persino detto che aveva paura le venisse qualche colpo! Insomma una situazione per nulla piacevole. Alla fine l'ho sollecitata un po' duramente (non avevo scelta, non potevamo stare li) e siamo riuscite ad arrivare con grande fatica.


      

appena superati i giardini sentiamo gridare: "Chiaraaaaaaaaaa, Nataliaaaaaaaa" seguito da un applauso. Erano Manola e gli altri che erano arrivati da poco e stavano bevendo una birra al bar. Irina si è commossa e mi ha abbracciato, era felice che avessi indosso la maglietta che mi aveva regalato. Ci siamo seduti con loro, tutti si complimentavano con Natalia per essere riuscita ad arrivare. Io ero un po' preoccupata per la sistemazione, erano circa le 17.00 e non ci eravamo ancora informate sulla situazione. Ma Santo Miguel aveva già prenotato un appartamento e riservato anche per noi una camera :)




Finalmente ci alziamo a andiamo a vedere il Santuario, la piazza è grande e il Santuario enorme, nonostante l'abbia visto in varie immagini non ero riuscita ad immaginare una chiesa di tale bellezza e maestosità. Entro subito, dentro è stupendo quanto fuori e pieno di gente, mentre salgo le scale riconosco molti pellegrini miei compagni di viaggio, ci abbracciamo tutti, è un momento bellissimo.







Abbiamo dato a tutti l'appuntamento alle 19.30 davanti al Santuario, andiamo quindi in casa a sistemarci. Mamma rimane invece li, vuole visitarlo bene e sentire la messa. Una volta arrivata nella mia camera mi sdraio a letto e inizio a piangere come una bambina, un pianto liberatorio per l'esperienza che si è conclusa, per la bellezza di quel posto, per il peso che portavo dentro ... Ad un certo punto Paolo bussa alla porta per avvertirmi che il bagno era libero, cerco di riprendermi e vado a fare la doccia. Quando usciamo dalla casa sono quasi le 19.30, in piazza iniziano a radunarsi tutti i compagni di questa bellissima esperienza, facciamo foto, ci scambiamo mail e numeri di telefono, un ragazzo ha preparato una maglietta con tutti i nostri nomi e le nazionalità.




Che bello rivedere tutte le persone, anche quelle che per alcuni tratti sembravano svanite, sono tutti qui. E' un momento che mi rimarrà sempre dentro. Mi allontano con Miguel che mi accompagna prima a ritirare la meritata compostela e poi a chiedere informazioni per il bus verso l'aeroporto, domattina dobbiamo partire presto.
Dopo la cena un'ultima passeggiata a Santiago, l'atmosfera è bellissima, il Santuario e la piazza illuminate, una musica dolce suonata da ragazzi di strada, i volti di tanti pellegrini, la luna piena, rendono questa serata magica.
         
 
 

 
Sarei voluta rimanere tutta la notte con gli altri, ma l'indomani l'aereo partiva presto e ci saremmo dovuto svegliare alle 5.00. Che peccato, domani ci sarebbe stata anche la messa del pellegrino, ci sarebbero stati tutti i nostri compagni di cammino e il sacerdote avrebbe detto i nostri nomi, mi hanno detto che è un momento molto forte. Ma purtroppo alle 10.00 del mattino saremo già lontane da Santiago ...